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Quali sono le 3 tappe diagnostiche?

La diagnosi di Esofagite Eosinofila avviene tramite1:

  1. Valutazione clinica (segni e sintomi; DSQ)
  2. Valutazione endoscopica (EREFS Score, Endoflip)
  3. Valutazione istologica (Conta eosinofila, HSS Score)
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Rielaborazione grafica da testo, ref. 1

Al fine di prevenire la progressione della fibrosi e delle complicanze ad essa associate, è importante che si arrivi alla diagnosi nel minor tempo possibile.

Prima fase: Valutazione clinica

La prima fase consiste nella valutazione clinica e nell’analisi dei sintomi dei pazienti.

Per consultare la tabella di “Segni e sintomi dell’Esofagite Eosinofila” clicca qui.

Per la valutazione dei sintomi di EoE sono disponibili diversi questionari di supporto.

Il questionario sui sintomi della disfagia (DSQ)

È un questionario di autovalutazione che misura la frequenza e la gravità della disfagia.

Questionario sui sintomi della disfagia (DSQ)

I pazienti registrano i loro sintomi rispondendo a un massimo di 4 domande. Quelli che rispondono "Sì" alle domande 1 e 2 procedono alla domanda 3; la domanda 4, è un elemento autonomo. Per poter calcolare lo score finale è necessario rispondere ad almeno 8 questionari in un periodo di 14 giorni. Il punteggio massimo ottenibile è di 84.

Il sospetto clinico di EoE deve essere poi confermato effettuando l’endoscopia e analizzando la biopsia, fondamentali per valutare la risposta ai trattamenti e per il monitoraggio della malattia nel lungo periodo.2, 3, 4, 5, 6

Questionario Symptoms+

Molti pazienti modificano le proprie abitudini alimentari e sociali per compensare i sintomi di EoE ma potrebbero non essere consapevoli dei loro comportamenti adattativi, a meno che il clinico non indaghi con domande dirette7, 8.

Oltre al DSQ è possibile proporre ai pazienti una serie di domande volte ad identificare eventuali comportamenti adattativi che potrebbero mascherare la manifestazione clinica dell’EoE. Di seguito una lista di 10 possibili domande a titolo esemplificativo.

10 possibili domande per valutare i comportamenti adattativi relativi all'EoE

Seconda fase: Valutazione endoscopica

La seconda tappa nella diagnosi di Esofagite Eosinofila è la valutazione endoscopica.

EREFS Score

I risultati endoscopici possono essere interpretati con l’aiuto dell’EREFS Score: Il sistema di classificazione EREFS (acronimo di: essudati, anelli, edema, solchi e stenosi)9 attribuisce un punteggio di severità a 5 parametri; può essere calcolato separatamente per ciascun livello del tratto esofageo (prossimale, intermedio e distale); ed è altamente predittivo anche in termini di risposta al trattamento.10 EREFS può essere suddiviso in un punteggio composito di caratteristiche infiammatorie (essudati, solchi ed edema) e caratteristiche fibrotiche (anelli, stenosi). Punteggi più alti indicano risultati endoscopici più gravi.

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Box (2), referenza 11

La valutazione dei parametri endoscopici è importante per determinare l’attività e la progressione della malattia.9

Le più comuni caratteristiche endoscopiche che indicano una presenza di infiammazione nei pazienti con EoE – specialmente adulti –sono:

  • Fessure o ulcere superficiali: possono causare sanguinamento o disagio, contribuendo ai sintomi come il dolore retrosternale.
  • Esofago eritematoso: L'esofago può apparire arrossato o infiammato durante l'endoscopia. Questo è spesso indicativo di infiammazione e può essere correlato all'accumulo di eosinofili nei tessuti esofagei.
  • Strisce bianche o papule esofagee: In alcuni casi, possono comparire strisce bianche o papule sulla mucosa esofagea. Questi possono essere segni di infiammazione cronica.

Le più comuni caratteristiche endoscopiche di rimodellamento tissutale nei pazienti con EoE sono:

  • Strie lineari o anelli esofagei: possono apparire come linee orizzontali o anelli concentrici che indicano un restringimento dell'esofago a causa del danno tissutale.
  • Anomala motilità dell'esofago: In alcuni casi, l'esame endoscopico può rivelare anomalie nella motilità dell'esofago, come difficoltà nel passaggio del cibo attraverso l'esofago o problemi nella chiusura della valvola esofagea inferiore (LES).
  • Rigurgito di materiale esofageo: Durante l'endoscopia, può essere evidente il rigurgito di materiale esofageo, il che può indicare problemi nella funzione della valvola LES e contribuire ai sintomi di reflusso acido.
  • Stenosi esofagea: Nei casi più gravi, l'endoscopia può rivelare una significativa stenosi esofagea, cioè un restringimento notevole dell'esofago a causa della formazione di tessuto cicatriziale.

Nei bambini, invece, l’esofago può apparire normale oppure può presentare solchi lineari, anelli mucosi e placche biancastre.13

Endoflip5

Tra le pratiche diagnostiche è da citare anche ENDOFLIP, sonda funzionale per imaging luminale ad alta risoluzione, utilizzato per valutare la distensione degli organi cavi. Fornisce una misura della distensibilità esofagea, associandola alla possibile ostruzione del cibo dovuta a fibrostenosi. Al di fuori dei centri specializzati, l’uso clinico è limitato.5, 14,15

Terza fase: Valutazione istologica

L’ultima fase diagnostica consiste nella valutazione della struttura microscopica del tessuto, attraverso la realizzazione di biopsie in diversi tratti dell’esofago. È raccomandato effettuare almeno 6 biopsie a partire da almeno 2 regioni differenti dell’esofago (in generale prossimale e distale). La presenza di almeno 15 eosinofili per campo visivo ad alta frequenza è considerata la soglia per la diagnosi di EoE.3 ,16, 17

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Rielaborazione grafica da testo, ref. 5,16

La conta eosinofila è l’outcome più comunemente utilizzato anche per la valutazione della risposta ai trattamenti.5

Asset-1Sanofi

Rielaborazione grafica da Ref. 5

Le immagini istologiche della mucosa squamosa mostrano eosinofilia,
iperplasia delle cellule basali e allungamento delle papille.

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Rielaborazione grafica da testo, ref. 18

HSS Score19, 12

L’HSS score, come ulteriore score di valutazione istologica, è un sistema di punteggio validato che valuta varie caratteristiche istologiche nelle biopsie esofagee, oltre all’infiltrazione di eosinofili. Questo score riflette importanti anomalie che possono essere presenti nei pazienti con EoE anche in presenza di una bassa o nulla conta eosinofila, quali:

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Dati testuali, Ref. 19

 

Ogni caratteristica dell'EoEHSS viene valutata per ogni grado (severità) e stadio (estensione) su una scala a 4 punti (0-3), con 0 che indica la normalità e 3 che indica il massimo cambiamento (più grave).

Il ritardo diagnostico

Ad oggi il ritardo mediano nella diagnosi di EoE è di circa 6 anni12.

Per questi motivi, il sospetto clinico di esofagite deve sempre essere confermato attraverso endoscopie seguite da biopsie, in quanto i sintomi da soli non sono accuratamente correlati all’attività istologica della patologia.

Inoltre, la presenza di sintomi aspecifici e sovrapponibili a quelli di altre patologie gastriche contribuisce a incrementare questo ritardo, con conseguente impatto negativo sulla qualità di vita di pazienti e caregiver. 12, 20, 21

L’impatto del ritardo diagnostico sulla qualità di vita del paziente

L’impatto del ritardo diagnostico sulla qualità di vita del paziente – così come sulla sua sfera sociale - può essere molto elevato, e si esprime sottoforma di:

  • Depressione22
  • Isolamento22
  • Fatigue22
  • Difficoltà a scuola e lavoro22
  • Ansia22
  • Insonnia22

Glossario

DSQ: Dysphagia Symptom Questionnaire è un questionario somministrato al paziente che misura la frequenza e la gravità della disfagia associata all'esofagite eosinofila

EREFS: (acronimo di: essudati, anelli, edema, solchi e stenosi) il sistema di classificazione attribuisce un punteggio di severità a 5 parametri differenti

HSS: Histology Scoring System, Sistema di punteggio che valuta diverse caratteristiche istologiche delle biopsie e ne attribuisce un punteggio sulla base della gravità

PEESS: Pediatric Eosinophilic Esophagitis Symptom Score misura outcome clinici rilevanti nei pazienti pediatrici

EEsAI: Eosinophilic Esophagitis Symptom Activity Index strumento sviluppato specificamente per la valutazione della gravità dei sintomi nei pazienti adulti, si concentra su disfagia e adattamento comportamentale

PedsQL: Pediatric Quality of Life Inventory scala per misurare l’impatto della EoE sulla qualità della vita dei pazienti pediatrici

  

  

Bibliografia
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